IL PRIMO VIAGGIO IN KENYA

Eccoci finalmente a raccontare la nostra prima esperienza in Kenya.  

Descrivere giorno dopo giorno quello che abbiamo vissuto è praticamente impossibile vista la quantità di emozioni e sensazioni che abbiamo provato. Lasceremo parlare un pò di  più le fotografie che seguono a queste poche righe e ci soffermeremo per un attimo a descrivere quello che veramente ha colpito tutti noi.  

Sono sette i pionieri dell’Associazione che sono partiti per questa avventura. Sette rappresentanti che si sono messi in viaggio per capire come poter aiutare persone in completa povertà. Ma la verità è che non è quella che noi chiamiamo povertà  a spaventare questa gente… ma la mancanza di opportunità e di possibilità. In un modo diverso ma in qualche maniera analogo siamo riusciti a capire lo smarrimento di queste persone. Noi che siamo ragazzi nel mondo di oggi possiamo sapere cosa vuol dire non potersi realizzare. 

Ora immaginate di non avere un lavoro, di non avere istruzione, cibo, acqua potabile, servizi, riscaldamento, porte o finestre nelle vostre case. Se insieme a tutto questo non si ha una possibilità di cambiare le cose, cosa saremmo noi nel nostro mondo di oggi? Probabilmente saremmo persi. Eppure no! Nonostante tutto, questa gente non si arrende e combatte per il proprio futuro al meglio che può, con dignità e positività. Chi ha poco lo offre a chi non ha nulla e nessuno viene lasciato solo. Essere felici, in fondo, cosa può voler dire se non questo? Hermann Hesse diceva che felice è chi sa amare.. che amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. Felice è dunque chi sa amare molto, ma amare e desiderare non sono la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio: l’amore non vuole avere, vuole soltanto dare. 

Questo abbiamo imparato in questo viaggio… ad essere felici nel senso più vero del termine. 

Vi lasciamo questo filmato realizzato con alcune delle foto del viaggio che vi faranno vedere uno spaccato di ciò che abbiamo vissuto sperando che trasmettano almeno una piccola parte delle emozioni che abbiamo conosciuto noi.